Pochi giorni fa la Commissione Europea ha lanciato una consultazione pubblica “per raccogliere pareri sulla strategia da adottare per impostare in modo nuovo e ambizioso la transizione verso l’economia circolare”.
Cosa si intende per economia circolare?
“Economia circolare” è un termine utilizzato per riferirsi ad un’economia nella quale crescita economica e sviluppo possono essere sganciati dalle quantità limitate di risorse naturali a disposizione.
Un’economia che dovrebbe rinascere da sé stessa: un sistema nel quale ogni attività dovrebbe essere organizzata perché i rifiuti di uno possano diventare le risorse di un altro.
Il prodotto non dovrebbe terminare il suo ciclo con il consumo ma si rigenererebbe, diminuendo drasticamente la quantità di rifiuti e l’utilizzo delle risorse e prevenendo la perdita di valore dei flussi di materiali – creando così vantaggi competitivi e opportunità economiche sostenibili.
Le politiche europee
Nella nota ufficiale che ha lanciato la consultazione pubblica è scritto che “lo sviluppo economico dell’Europa deve avvenire all’insegna della sostenibilità a lungo termine. Non vi sono alternative: dobbiamo utilizzare le risorse in maniera più intelligente, progettare i prodotti in modo da poterli riutilizzare e riciclare, e fissare obiettivi ambiziosi per ridurre e riciclare i rifiuti. Oggi chiediamo ai cittadini di tutta Europa di darci spunti su come formulare politiche che stimolino lo sviluppo di un’economia verde competitiva in Europa e tutelino l’ambiente per le generazioni future”.
Per la verità un pacchetto di direttive riguardanti la cd. economia circolare era già stata ritirata dalla Commissione Juncker nello scorso dicembre: in quelle norme era previsto un innalzamento degli obiettivi per il riciclaggio dei rifiuti (70% per quelli municipali, 80% degli imballaggi) e il divieto di conferimento in discarica per ogni materiale riciclabile.
Al parziale dietro-front della Commissione sull’economia circolare applaude anche la Federazione delle Associazioni Ambientaliste d’Europa (European Environmental Bureau) che rilancia la sua campagna “Make Resources Count” e scrive in un comunicato: “un miglior eco-design, la prevenzione e il riutilizzo dei rifiuti può portare alle aziende europee un risparmio fino a 600 miliardi di euro. Ulteriori misure finalizzate all’incremento della produttività delle risorse potrebbero creare due milioni di nuovi posti di lavoro in tutta l’Unione Europea”.
La consultazione verrà chiusa il prossimo 20 agosto.
Il 25 giugno 2015 si terrà una conferenza a Bruxelles di supporto alla consultazione dal titolo “Closing the loop – Circular Economy: boosting business, reducing waste”.
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