Un futuro meno pericoloso

Un futuro meno pericoloso

I test condotti nell’ambito dell’iniziativa Asbestos Nation hanno messo sotto accusa alcuni pastelli di cera e kit per piccoli investigatori: tali colori e giocattoli – prodotti in Cina e commercializzati negli Usa utilizzando le immagini di popolari eroi dei fumetti come Topolino e le Tartarughe Ninja – contenevano fibre d’amianto.

Se tali prodotti non sono stati commercializzati nel nostro Paese e, quindi, non hanno rappresentato fonte di rischio per i bambini che vivono in Italia, se la legge italiana proibisce “l’estrazione, l’importazione, l’esportazione, la commercializzazione e la produzione di amianto, di prodotti di amianto o di prodotti contenenti amianto”, tuttavia i nostri figli possono essere ancora oggi esposti a fibre d’amianto ovunque.

Potrebbero esserlo persino nelle scuole: il ministro della Salute Lorenzin, rispondendo ad un’interrogazione in Senato, ha affermato che in sei istituti di Roma (su 22 controllati dai NAS) ci sono “pavimenti ancora in linoleum, materiale utilizzato negli anni ‘70-’80 e costituito da base di amianto, e […] cassoni in eternit, all’epoca impiegati per la raccolta d’acqua ed attualmente dismessi”.

Se i controlli servono a garantire che le scuole siano un posto sicuro e se è vero che oggetti in amianto integri non rilasciano fibre e non risultano pericolosi, è altrettanto vero che non v’è alcun motivo per non rimuovere manufatti che potranno diventare fonte di rischio e che possono facilmente essere rimpiazzati utilizzando materiali non cancerogeni, nei luoghi vissuti dai bambini come altrove.

Secondo la U.K. Committee on Carcinogenicity – la Commissione del Regno Unito sulla Cancerogenicità –, un bambino di 5 anni esposto all’amianto è 3,5 volte più a rischio di sviluppare in futuro un mesotelioma di quanto lo sia un venticinquenne nelle stesse condizioni e 5 volte in più rispetto ad un trentenne: oggi abbiamo l’opportunità di creare un domani meno pericoloso per i nostri figli, perché non sfruttarla?

Per approfondire:
[Foto di copertina | Pixabay | Licenza CC0]

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