Surriscaldamento globale: i nuovi scenari dopo il 1° Giugno 2017

Surriscaldamento globale: i nuovi scenari dopo il 1° Giugno 2017

Tutto è iniziato nel Dicembre del 2015, quando i “capi” di ben 196 paesi si sono riuniti a Parigi per siglare il più importante accordo sul clima mai condiviso globalmente, durante la Conferenza mondiale sul clima. Tale accordo, ricapitolando in pochissime parole, poneva l’accento sulla quantità di emissioni di Anidride Carbonica nell’aria da parte di ogni singolo stato che lo andava a sottoscrivere. In altre parole, il surriscaldamento globale iniziava ad avere un ostacolo al suo continuo aumento.

Nuovo scenario per il surriscaldamento globale

A tutti gli effetti il trattato è entrato in vigore il 4 Novembre del 2016, quando la ratifica aveva coinvolto la soglia minima prevista di 55 paesi. L’accordo prevede, da parte dei paesi che lo hanno sottoscritto:

  • L’impegno a mantenere l’aumento di temperatura inferiore ai 2 gradi, e compiere sforzi per mantenerlo entro 1,5 gradi;
  • L’impegno a smettere di incrementare le emissioni di gas serra il prima possibile e raggiungere nella seconda parte del secolo il momento in cui la produzione di nuovi gas serra sarà sufficientemente bassa da essere assorbita naturalmente;
  • Versare 100 miliardi di dollari ogni anno ai paesi più poveri per aiutarli a sviluppare fonti di energia meno inquinanti;
  • Controllare i progressi compiuti ogni cinque anni, tramite nuove conferenze.

Un impegno non vincolante, ma notevole da parte di questi paesi, che però il 1° Giugno hanno visto l’amministrazione Americana di Trump, uscire dal trattato, senza dunque partecipare a prossime conferenze oltre che agli impegni presi, dalla precedente amministrazione Obama, in fatto di diminuzione dell’emissione di CO2 in aria.

A questo punto in molti si chiedono quali saranno i nuovi numeri relativi all’accordo di Parigi e quindi al surriscaldamento globale, dal momento che da soli gli Stati Uniti d’America incidono notevolmente sulle emissioni nocive.

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