Nell’anno in corso i problemi della sostenibilità ambientale della filiera alimentare e dell’eccessiva produzione di rifiuti dal cibo sono stati oggetto di attenzione da parte dell’opinione pubblica italiana ed internazionale grazie all’Expo di Milano: ne abbiamo già parlato anche nel nostro blog.
Nella serata di ieri 10 dicembre 2015, dopo un lungo dibattito parlamentare, l’Assemblea Nazionale Francese ha finalmente approvato il testo di una legge contro gli sprechi alimentari, sostenuta da partiti di sinistra, centro e destra, che dovrebbe ora essere licenziata senza problemi dal Senato ed entrare in vigore nel 2016.
Secondo la FAO ogni anno nel mondo vengono sprecate 1,3 miliardi di tonnellate di cibo commestibile, prodotto utilizzando 3,3 miliardi di tonnellate di anidride carbonica e 250 miliardi di metri cubi di acqua, occupando 1,4 miliardi di ettari di terreni e spendendo 750 miliardi di dollari.
Secondo le stime dell’ADEME (l’Agenzia transalpina per l’Ambiente e la Gestione dell’Energia) l’alimentazione rappresenta tra il 20 e il 50% dell’impronta ambientale della Francia ed ogni cittadino francese spreca annualmente cibo per un valore medio di 159 €, per un totale nazionale compreso tra i 12 e i 20 miliardi di euro (il nostro Ministero dell’Ambiente valuta che in Italia venga gettato cibo per un valore di 8,1 miliardi di euro l’anno).
Il testo adottato ieri sera proibisce alle catene della grande distribuzione di gettare e distruggere cibo invenduto ma commestibile, obbligandole alla firma di un protocollo d’intesa con associazioni di volontariato per la donazione del cibo.
La notizia dell’approvazione del testo anti-spreco da parte della camera bassa del Parlamento francese sarà di certo arrivata anche ai leader dei Paesi di tutto il mondo, riuniti per la COP21 a pochi chilometri dal centro di Parigi con l’obiettivo di trovare un accordo sul cambiamento climatico e prendere importanti decisioni sul futuro del Pianeta: se la sensibilità mostrata dall’Assemblea Nazionale francese sia stata d’esempio per i membri dell’ONU lo sapremo solo nei prossimi giorni.
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