Microplastica, dal cosmetico al mare

Microplastica, dal cosmetico al mare

Sapevate che migliaia di prodotti cosmetici venduti in tutto il mondo contengono particelle di plastica?

Secondo l’Associazione Cosmetics Europe, nel 2012 nel solo Vecchio Continente sono state utilizzate 4360 tonnellate di microplastica (per il 93% polietilene).

Le microplastiche utilizzate nei prodotti per la cura del corpo – particelle spesso invisibili a occhio nudo – finiscono attraverso gli scarichi domestici direttamente nei nostri mari, contribuendo – non poco – al loro inquinamento: l’allarme è stato rilanciato dall’UNEP che, in occasione della Giornata Mondiale degli Oceani, ha pubblicato un rapporto sul tema.

L’utilizzo di materiali plastici nella cosmetica è cominciato 50 anni fa ed ha gradualmente soppiantato molte sostanze naturali in una vasta gamma di prodotti per la cura del corpo.

Un gel doccia esfoliante comune può contenere tanta microplastica nella sua formulazione cosmetica quanta ne è utilizzata per produrre la sua confezione: secondo il rapporto UNEP, le microplastiche sono presenti in prodotti cosmetici in percentuali che arrivano fino al 90%.

La maggior parte delle componenti plastiche dei cosmetici contengono polimeri che non sono biodegradabili e i produttori dovrebbero rimpiazzarle con altri materiali ecologici: nel frattempo le microplastiche invadono gli oceani e ne devastano l’ecosistema, entrando anche nella catena alimentare attraverso la fauna marina.

Noi consumatori possiamo rispettare il pianeta scegliendo di acquistare cosmetici che non contengono microplastiche: per individuarli l’UNEP suggerisce l’utilizzo di una app, Beat the Microbead.

L’alta popolarità di quest’applicazione lanciata nel 2012 ha convinto alcune grandi multinazionali della cosmetica a fare un passo indietro sull’utilizzo di tali particelle.

Non è un caso che in Italia Beat the Microbead sia passata inosservata: l’applicazione è disponibile in nove lingue ma tra queste non c’è l’italiano.

Per approfondire:
[Foto di copertina | Pixabay | Licenza CC0]

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