Ricercatori del Massachussetts Institute of Technology e della Universidade Federal de Goiás hanno messo a punto un nuovo metodo capace di isolare e rimuovere sostanze tossiche da terreni ed acque reflue utilizzando nano-particelle e raggi ultra-violetti.
Secondo quanto riportato dal comunicato stampa del MIT, le nano-particelle, sintetizzate dal glicole polietilenico e dall’acido polilattico, attraggono ed intrappolano le molecole degli agenti inquinanti.
Queste minuscole particelle poi si uniscono in grandi aggregati grazie ai raggi ultra-violetti, facili da rimuovere attraverso procedimenti tradizionali come la filtrazione o la sedimentazione.
Il procedimento è irreversibile e che le nano-particelle sono completamente biodegradabili.
Nella loro sperimentazione gli scienziati hanno utilizzato con successo il metodo per rimuovere ftalati e bisfenolo-A (interferenti endocrini chimici) e idrocarburi policiclici aromatici (composti cancerogeni).
Parlando della propria scoperta Ferdinand Brandl, uno dei leader del gruppo di ricercatori, ha spiegato che “il procedimento non rimuove sostanze inquinanti specifiche ma è in grado di rimuovere ormoni, BPA e pesticidi nello stesso campione e in un colpo solo“.
I risultati dei primi test sembrano ottimi e paiono poter semplificare notevolmente i procedimenti di bonifica delle acque reflue e dei terreni inquinati: una bella speranza per il pianeta che sarà.
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