Batteri mangia-rifiuti: nuove prospettive per lo smaltimento dei rifiuti radioattivi

Batteri mangia-rifiuti: nuove prospettive per lo smaltimento dei rifiuti radioattivi

Secondo i risultati dello studio Microbial degradation of isosaccharinic acid at high pH condotto da una squadra di ricercatori inglesi e libanesi, pubblicato dall’ISME Journal (Multidisciplinary Journal of Microbial Ecology), microscopici organismi unicellulari scoperti nel sottosuolo del Peak District (Inghilterra) potrebbero risolvere alcuni problemi relativi allo smaltimento dei rifiuti radioattivi.

Sebbene l’esistenza e le straordinarie proprietà dei batteri “mangia-rifiuti” fossero già note, mai erano stati rilevati organismi del genere capaci di sopravvivere in condizioni quali quelle previste dai siti di smaltimento dei rifiuti radioattivi.

I rifiuti radioattivi considerati a livello intermedio vengono “sepolti” nel calcestruzzo prima di essere smaltiti nel sottosuolo: quando acque sotterranee entrano in contatto con la malta cementizia ne aumentano l’alcalinità, scatenando una serie di reazioni chimiche e producendo l’acido isosaccarinico (ISA). L’acido prodotto può reagire poi con radionuclidi instabili, rendendoli più solubili e favorendone la fuoriuscita.

Uno dei membri del gruppo di ricerca, il Professor Jonathan Lloyd dell’Università di Manchester, ha dichiarato: “Siamo molto interessati a questi microrganismi: si sono evoluti in pochi decenni, adattandosi e prosperando nel Peak District (sito calcareo altamente alcalino). Risulta molto probabile che questo tipo di batteri possa adattarsi abbastanza rapidamente alla vita attorno ai rifiuti nucleari sepolti nel cemento: ci aspettiamo che aiutino a mantenere stabili le scorie radioattive attraverso le loro abitudini alimentari insolite e la loro capacità di degradare naturalmente l’ISA”.

Sebbene le centrali nucleari siano state dismesse in seguito ai referendum del novembre del 1987, il problema dei rifiuti radioattivi continua ad interessare anche l’Italia: questi materiali pericolosi, infatti, vengono prodotti quotidianamente da ospedali ed industrie e, inoltre, a dicembre 2013 era stato smantellato solo il 22% di tutte le vecchie centrali nucleari presenti sul territorio nazionale.

Fonte: Scientists discover hazardous waste-eating bacteria (University of Manchester)

[Foto di copertina | “Danger, radioactive waste” | Marcin Wichary | Licenza CC By 2.0]

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